Fearless Collective: l’arte che combatte

di Matilde Maione

Un progetto dell’artista Shilo Shiv Suleman che conta la partecipazione attiva di oltre 400 artisti indiani. Fearless: l’arte che combatte!

Quando si parla dell’artista Shilo Shiv Suleman, non si può non raccontare di Fearless: un progetto di arti pubbliche partecipative di cui lei è  fondatrice.

(Fonte: fearlesscollective.org)

Questo progetto nasce nel 2012 in risposta alle potenti proteste che hanno scosso il paese per la tragedia di “Nirbhaya” a Delhi, in India. 

 Aberrante stupro che sconvolse l’India la sera del 12 dicembre 2012 e che purtroppo vide come protagonista una studentessa di 23 anni, che assalita da un gruppo di “persone”, morì circa due settimane dopo.

“Da allora, Fearless ha lavorato in oltre 10 paesi, co-creando 38 murales, bonificando spazi, ritagliando rappresentazioni pubbliche di donne e il loro significato nelle società di tutto il mondo.

Dal piccolo villaggio indigeno di Olivencia colonizzato dai portoghesi in Brasile, a la prima testimonianza pubblica conosciuta della mascolinità queer a Beirut, in Libano, alla comunità tentacolare di Lyari spaccata dalla violenza delle bande a Karachi, in Pakistan. 

Il lavoro senza paura consiste nel presentarsi in spazi di paura, isolamento e trauma e sostenere le comunità mentre rivendicano questi spazi pubblici con le immagini e le affermazioni che scelgono.”

L’obiettivo è quello di abbattere le barriere e i pregiudizi. 

Far conoscere le realtà di tutto il mondo, sensibilizzare su temi quali l’omofobia, la transfobia, la discriminazione di genere.

Lottare per i diritti delle donne e di tutti.

Missione principale: SOSTITUIRE LA PAURA CON L’AMORE

"Il metodo senza paura confida che tutto ciò di cui abbiamo bisogno sia già disponibile, che tutto stia accadendo come dovrebbe essere - tutto ciò che devi fare è riunirti (insieme)."

(Fonte: fearlesscollective.org)

“Fearless aspira a crescere come movimento di artisti e attivisti che creano spazi all’interno delle loro comunità per la creazione, la partecipazione e l’immaginazione”

Partito dall’Asia Meridionale, Fearless è diventato un vero e proprio movimento portato avanti da giovani donne: artiste ed attiviste che hanno inondato le strade di tutto il mondo di colori, musica, risate, amore facendo sentire/vedere la loro voce e la loro arte.

“Il linguaggio di Fearless si basa sull’arte, la poesia, l’amore e la generosità e questo risuona in noi, dandoci la forza di cui abbiamo bisogno per fare di più” (Bochra Triki-attivista femminista)

Usare la bellezza come resistenza e il coraggio come strumento per riappropriarsi dello spazio pubblico.

"In questa immagine, abbiamo dipinto il terreno, non il muro, con una comunità indigena, il Tupinambá a Bahia, in Brasile. La terra è un cimitero indigeno che fu conquistato dal colonizzatore portoghese Pedro Álvares Cabral in un brutale massacro 450 anni fa. Una chiesa è stata costruita in cima al terreno. Quando abbiamo ridipinto i simboli di Tupinambá, abbiamo rivendicato la storia."

(Fonte: fearlesscollective.org)

“La metodologia Fearless è un processo in sei fasi che utilizza lo storytelling e l’arte pubblica partecipativa per passare dalla paura all’amore nello spazio pubblico, per reclamare l’auto-rappresentazione, fare monumenti alle storie personali e alle realtà politiche e trasformare gli spazi pubblici in mondi sicuri e sacri che vorremmo abitare”

Inoltre per portare il messaggio in tutto il mondo con la metodologia Fearless, gli artisti che faranno parte di questo movimento studieranno le modalità, le tecniche, faranno pratica nelle residenze attraverso workshop e formazione pratica.

È tutto in divenire, è flusso che non si può fermare, è arte che non si può oscurare, sono voci che non si possono zittire, sono colori che non possono essere cancellati. 

(Fonte: fearlesscollective.org)

Fearless è il movimento pacifico che si sta facendo largo tra le strade del mondo e lo vedremo molto presto anche “tra le nostre strade”.

Namaste.