di Mariachiara Leone
Dalla Thailandia col furgone, una vagonata di consigli su serie tv da recuperare.
Si potrebbe pensare erroneamente che i lakorn siano in stragrande maggioranza bl. Non è così !
Tra le serie tv thai ce ne sono sicuramente moltissime a tematiche lgbt che, aiutate soprattutto dal web (praticamente quasi sempre vengono rilasciate online), sono le più diffuse e quelle che riescono ad arrivare ad un pubblico maggiore (bacino di utenza internazionale).
Di facile reperibilità, le serie tv bl thai sono per questo le più conosciute e seguite ma non sono di certo le uniche.
Quali sono quindi le serie tv (non bl) che vale la pena recuperare?
Quando si “parla” di lakorn una precisazione è doverosa.
Bisogna essere consapevoli che quando ci si avvicina ai lakorn si ha a che fare con vere e proprie soap opere.
Il modo in cui vengono scritti, diretti ed interpretati i lakorn, spesso enfatizzano l’esasperazione di toni, concetti e atteggiamenti tipici delle soap.
Se si considera che “di base” i lakorn strizzano l’occhio al melodramma, con una semplificazione a volte eccessiva di qualità caratteriali e così via, allora tutto acquista un senso.
Moltissimi, infatti, (compresi quelli bl) presentano situazioni esagerate, al limite del trash (questo solo in parte). La recitazione è portata all’estremo e di certo bisogna stare attenti al volume degli auricolari durante la visione perchè le urla (in particolare dei personaggi femminili) sono numerosissime.
Classici del genere sono, infatti, i lakorn la cui base della trama è “la vendetta”. Di questa categoria, Hua Jai Sila e Kleun Cheewit, sono i due più “riusciti”.
Hua Jai Sila
Questo Lakorn del 2019 è uno dei migliori in circolazione anche se presenta una serie di problematiche evidenti.
La storia si sviluppa intorno al passato e alla vendetta personale di un giovane uomo, Hua Jai Sila.
Risulta molto difficile recensire questa serie tv evitando di incappare nello spoiler. Ancora più complesso è presentare tutte quelle che sono le problematiche di “rappresentazione” all’interno di questo lakorn.
Nonostante sia, infatti, uno dei migliori “risultati” portati “a casa” dalla serialità thai, Hua Jai Sila presenta comunque delle “criticità” risolte (o quanto meno “giustificate”) più o meno bene dalla sceneggiatura.
Una delle critiche che può essere mossa alla serie è quella di una rappresentazione distorta e assolutamente malsana del rapporto di coppia.
In particolare il ruolo della donna non solo all’interno della relazione ma anche per quanto riguarda il contesto sociale appare controverso.
La soluzione che la sceneggiatura trova per “giustificare” certi atteggiamenti di Sila nei confronti di Min (protagonista della serie) è proprio la base su cui poggia l’intera storia ossia la vendetta. In particolare il lakorn si concentra molto sul contesto sociale in cui fin da piccolo Sila è costretto a vivere.
Ci troviamo infatti all’interno del circuito dei night club thailandesi e seguiamo le vicende del famosissimo club gestito proprio da Sila. La proprietaria del club è la “zia” di Sila con un passato tormentato alle spalle.
Il locale è frequentato da vip, ceo ed ereditieri di grandi compagnie senza contare figli di politici e uomini che ricoprono cariche pubbliche come procuratori, giudici ecc.
Sila gestisce gli affari “non proprio pulitissimi” del nightclub ed è tornato nella capitale per “aiutare” la zia a concludere un grande affare vendicandosi così della “famiglia che lo ha abbandonato” e che è coinvolta nella morte “misteriosa” della madre.
Le scene che si susseguono tra Min e Sila sono pericolosamente problematiche ma la sceneggiatura soccorre e “salva” in qualche modo gli stereotipi del genere poichè tutte le azioni che vedono Sila in atteggiamenti molto discutibili, sono il tentativo di depistare la protagonista dallo svelare la sua vera identità.
Min infatti rappresenta l’incognita della perfetta equazione di Sila per attuare la sua vendetta. Rappresenta colei che può di fatto “smascherarlo”.
Nonostante, dunque la serie riesca a equilibrare determinate scene (che sono tipiche del lakorn) con il contesto ed una logicità di fondo, restano comunque più o meno serie le questioni culturali presentate allo spettatore che fungono da specchio alle problematiche sociali e politiche del paese.
Altra serie thai che presenta velatamente problematiche della società thailandese, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna nella rete sociale del paese, è Kleun Cheewit.
Kleun Cheewit
Serie tv del 2017 Kleun Cheewit presenta allo spettatore: da un lato il sistema giudiziario thailandese, dall’altro il sistema del mondo dello spettacolo thai.
Seguiamo infatti le vicende di una famosissima attrice Jee e l’avvocato Sathit.
I due non si conoscono, le loro vite seguono binari pararelli fin quando un tragico incidente, che vede il coinvolgimento di Jee e la fidanzata di Sathit, sconvolgerà la loro vita.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un lakorn la cui base è “la vendetta” ed anche in questo caso la serie tv si sofferma molto sulla donna. In particolare sulla donna nel ruolo di moglie all’interno della società thailandese. Società thailandese che soffre degli strascichi culturali sulla questione delicata della poligamia.
Se visto infatti, dal punto di vista di curiosità culturale sul sistema giudiziario oppure su quello legato al mondo dello spettacolo, il lakorn risulterà estremamente interessante.
Accantonando le vicende “narrativamente accattivanti” che costituiscono la parte di puro intrattenimento, questa serie tv fa emergere l’estrema incoerenza della Thailandia.
Un paese in cui il sistema legale non funziona come dovrebbe, la classe medio-borghese di fatto non esiste ( divario tra ricchezza e povertà ancora troppo grande) e soprattutto la “verità” (seppur romanzata) sul ruolo della donna e su come una donna emancipata, libera da dipendenze di qualsivoglia maniera, sia considerata e “giudicata” dalla collettività.
Oltre a questa tipologia di serie tv ci sono poi le classiche commedie romantiche.
Anche in questo caso c’è una vastissima selezione e tra i tantissimi che popolano la televisione thailandese sono due i più riusciti: I wanna be a sup’tar e Waen Dok Mai.
Entrambe le commedie sono state un successo di pubblico e critica. Questo perché interpretate da due attori amati e seguiti in patria : Puttichai Kasetsin e Ariigantha Mahapreukpong.
I wanna be a sup'tar
In I wanna be a sup’tar seguiamo le vicende di una ragazza alle prese con il suo sogno di diventare attrice ed una star in declino perché coinvolto in uno scandalo sessuale.
Perchè scegliere di vedere proprio I wanna be a sup’tar ?
Recuperare questo lakorn significa recuperare un prodotto pop thai che se da un lato regala grandi risate e situazioni esilaranti, dall’altro pone sotto i riflettori le oscure dinamiche del mondo dello spettacolo thai.
Lo scandalo in cui è coinvolto il protagonista della serie ha a che fare con tematiche lgbt e con un menager, personaggio viscido e davvero sgradevole, che si rivela il “cattivone” della serie.
Il ragazzo mette in standby la sua carriera e lascia il paese perchè coinvolto in uno “scandalo” con un collega/modello del settore.
La domanda lecita che lo spettatore guardando la serie si pone è: ma se la Thailandia è riconosciuta per la sua estrema libertà e “tolleranza” nei confronti delle minoranze della comunità lgbt come mai in questo caso, cioè nel caso del protagonista portato in essere dalla sceneggiatura della serie, questo “ipotetico rapporto” non è ben visto dalla società tanto da spingere la star a lasciare il paese per evitare che la sua carriera e vita vadano in pezzi?.
Siamo così sicuri che la Thailandia sia così “aperta” e “avanti” come vogliono far credere?
Se poi ci si sofferma sul fatto che il lakorn in questione è del 2015, il dubbio persiste anche perchè non è poi così lontano da tutto ciò che oggi sta vivendo il paese in termini sociali e politici.
Come la si guardi comunque sotto il profilo puramente televisivo, la coppia d’attori che ha interpretato questo lakorn è stata così apprezzata da essere scritturata nel 2017 per la realizzazione di Waen dok mai.
Waen dok mai
I due attori fanno faville insieme ed anche in questo caso “portano a casa” un altro successo, una serie di premi ed il consolidamento della propria carriera artistica.
Questo lakorn rispetto al precedente è puramente romantico. Non ci sono critiche velate al settore, non ci sono dinamiche problematiche o che hanno come intento quello di fungere da “denuncia” ad una certa condizione. Siamo nella terra del puro intrattenimento.
La storia segue i due protagonisti alle prese con disastri, malintesi, scivoloni (il più delle volte della protagonista) e la fatidica domanda : Will You Marry Me?.
Moltissimi sono ancora i lakorn che si potrebbero consigliare, il dato importante è senz’altro che il genere lakorn si è evoluto negli anni e si sta sempre di più avvicinando alla serialità occidentale.
Sembra infatti che la Thailandia voglia concorrere con il Sud Corea per quanto riguarda le serie tv asiatiche più apprezzare dagli spettatori occidentali. Ci riuscirà?
Dal genere romantico al thriller, che ci riesca o meno comunque, una cosa è evidente, la Thailandia “vuole dire la sua agli occidentali” e guardare la cultura thailandese attraverso gli occhi dei lakorn è un’esperienza divertentissima da fare!.