Cosa sono i Vietnam movies e come Coppola e Kubrick raccontano la tragica e sconsiderata guerra che coinvolse Stati Uniti e Vietnam
La guerra del Vietnam è ricordata come una delle più lunghe ed atroci della storia mondiale del XX secolo. Con protagonisti gli Stati Uniti da un lato ed il Vietnam dall’altro, si svolse dal 1955 al 1975 ed è considerata uno dei conflitti più drammatici e simbolici della Guerra Fredda. Lo scontro si concretizzò quando – a seguito dello scoppio della guerra civile in Vietnam tra il sud con il dittatore Ngo Dinh Diem e il nord con il comunista Ho Chi Minh – gli Stati Uniti decisero di schierarsi contro il mondo comunista, supportando dunque il governo dittatoriale del Vietnam meridionale.
Hollywood e Vietnam: la guerra sul grande schermo
Se inizialmente il cinema americano cercò in tutti i modi di estraniarsi dal contesto bellico in corso, a partire dagli anni ’80 l’esigenza di raccontare l’atroce verità della guerra si fece sempre più prepotente. La guerra del Vietnam divenne un mito e, in poco tempo, un vero e proprio genere cinematografico che intendeva narrare ed esorcizzare il trauma collettivo di uno dei conflitti più controversi e indesiderati dagli americani.
Come spiega Vito Zagarrio nel suo saggio intitolato A occhi chiusi e spalancati, «il Vietnam ha quindi rappresentato una metafora forte per l’universo audiovisivo americano. […] Il Vietnam è entrato dentro il respiro americano, ne ha costituito un modello, uno stereotipo, una narrazione ricorrente, sino a diventare un “genere”».
Tra i più celebri film hollywoodiani del genere ricordiamo Full Metal Jacket di Kubrick e Apocalypse Now di Coppola.
«Ognuno di noi, che lo voglia o meno, è in parte affascinato dalla violenza. L’uomo, dopo tutto, è il killer meno provvisto di rimorsi che abbia vissuto sulla terra. E quella fascinazione dimostra che siamo assai poco dissimili dai nostri antenati più remoti.» – Stanley Kubrick
“Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola
Ispirato al romanzo anticoloniale Cuore di tenebra di Joseph Conrad, Apocalypse Now è considerato uno dei progetti più impegnativi e rimaneggiati di Coppola. Uscito per la prima volta al cinema nel 1979, il film fu rielaborato negli anni successivi in altre due versioni: Apocalypse Now Redux del 2001 (allungata di 48 minuti e con un nuovo montaggio) e Apocalypse Now Final Cut del 2019, in occasione del 40esimo anniversario della prima uscita in sala. La storia segue il capitano Willard – interpretato dal giovane Martin Sheen – che viene inviato ai confini della Cambogia per una difficile missione segreta: trovare ed assassinare il folle e pericoloso colonnello Kurtz (Marlon Brando).
«Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi.» – Colonnello Kurtz, Apocalypse Now
“Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick
Tratto dal romanzo The Short-Timers (Nato per uccidere), un testo parzialmente autobiografico dell’ex marine Gustav Hasford, Full Metal Jacket di Kubrick uscì nelle sale cinematografiche nel 1987 e fin dall’inizio non fu semplicemente “un altro film sulla guerra in Vietnam”. La trama si concentra su un gruppo di giovani reclute di cui il protagonista è l’intelligente soldato Davis (Matthew Modine), rapidamente battezzato “Joker” dal suo rude e volgare sergente istruttore (R. Lee Ermey).
Oltre ad avere in comune il genere ed il tema della follia bellica, Full Metal Jacket e Apocalypse Now condividono anche la presenza del giornalista e sceneggiatore statunitense Michael Herr, corrispondente al fronte durante la Guerra del Vietnam e autore del “miglior libro sulla guerra del Vietnam”, Dispacci (Dispatches, 1977). Herr, infatti, dopo aver lavorato con Coppola per il riadattamento dell’opera di Conrad, fu scelto dallo stesso Kubrick dieci anni dopo per realizzare lo script del suo film.
«È un mondo spietato, figliolo: bisogna tener duro fino a quando passerà questa mania della pace.» – Joker, Full Metal Jacket