di Nunzia La Montagna
Natalia Levi nasce da famiglia di origine ebraica nel 1916. Il cognome Ginzburg, ripreso dal cognome del primo marito, Leone Ginzburg, verrà usato dall’autrice per firmare le sue opere.
La Ginzburg ha vissuto momenti difficili nella sua vita a causa delle sue origini. Infatti, le leggi razziali cominciavano a pesare su se stessa e sulla sua famiglia. Conosceva bene la realtà politica italiana e se ne discostava con convinzione. “La violenza genera violenza, le armi generano armi. Cerchiamo dunque di ribellarci e di fermare questa delirante e criminosa impresa”, disse in un suo discorso. Nonostante tutto, non ha mai smesso di scrivere racconti, poesie, commediole sin dalla prima adolescenza. Era profondamente affascinata dalla letteratura.
Ha collaborato infatti nella casa editrice Einaudi ed era parte di un circolo intellettuale fra cui figurano l’amico Cesare Pavese. Il marito Leone, dopo essere stato esiliato, viene accusato di antifascismo e condannato alla reclusione nel carcere romano Regina Coeli, dove muore nel 1944.
Da questo momento in poi il suo attivismo si fa sempre più forte. La lotta al fascismo la porta fino in Parlamento e aderisce al Partito comunista italiano.
La sua opera più importante è senza ombra di dubbio “Lessico famigliare”, pubblicato nel 1963. Questo testo rappresenta un insieme di voci che riflettono la situazione emotiva di una famiglia: quella della Ginzburg. E’, appunto, un romanzo autobiografico. E’ un insieme di ricordi dell’autrice: l’infanzia trascorsa a Torino, le vacanze in montagna, i fratelli Gino, Alberto, Mario e Paola, le poesie e i giochi inventati, il cinematografo, e i primi tram torinesi. Per poi ritrovarsi d’un tratto adulti, con i figli da proteggere dalla guerra e dalla paura della morte. La prospettiva è sempre adulta anche se si parla di fatti che riguardano l’infanzia di Natalia. La Ginzburg appare molto legata al proprio passato che in questo romanzo rievoca con nostalgia di fronte al disperdersi della propria famiglia d’origine a causa della guerra, delle morti, della lontananza. Nel libro scrive infatti che la nostra unità familiare “sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e resuscitando nei punti più diversi della terra”. I nostri genitori, i nostri fratelli, gli amici di allora sono i soli testimoni di quello che siamo stati, e che ora non siamo più.
“Lessico famigliare” è un libro importante per non allontanarsi dal senso della famiglia, dell’amicizia e della difesa dei valori votati all’umanità.
Fonti
Materiale video: YouTube
Materiale fotografico: https://www.mardeisargassi.it/
Approfondimenti: https://bit.ly/2US0lHk