Neo Pop Art. Il nuovo capitolo di quell’affascinante storia che è la Pop Art. Quando, come e perché.
La prima volta che si sente parlare di POP ART non è in America, come molti pensano, ma in Inghilterra nel 1952 quando il britannico Eduardo Paolozzi, insieme a Richard Hamilton e Nigel Henderson, fonda l’Indipendent Group con l’intento di unire la cultura popolare alle arti visive.
Quando si inizia a parlare di Neo POP ART?
Il passaggio da Pop Art a Neo Pop Art è dir poco naturale all’interno del contesto storico/artistico.
La Neo Pop Art è un’evoluzione della Pop Art e non, come erroneamente si può supporre, un nuovo movimento artistico. Con la diffusione dei mass media, del marketing, della pubblicità, potremmo arrischiarci a definire la Neo Pop Art una metamorfosi continua e perenne di quello che era e che è stata la Pop Art.
L’arte Neo si manifesta in ogni dove ed è capace di diffondersi ovunque, proprio come i nuovi media che a raggiera si ampliano sempre di più in tutto il mondo.
E’ “giusto” dunque parlare di rivoluzione? Assolutamente no. La Neo Pop Art è la nota che segue il “La” data dalla Pop Art negli anni ’50 e che da allora si è ampliato sempre di più, permettendo agli artisti la libertà di esprimersi senza critiche effettive. Tutto è lecito, tutto è “accettato” nel nostro tempo.
Una selezione e presentazione di alcuni degli artisti che hanno contraddistinto e continuano tutt’oggi ad alimentare la Pop Art, potrebbe dare un’idea più chiara di quello che è la Neo Pop Art.
Jeff Koons
Jeff Koons nasce nel 1955 a York, in Pennsylvania. Ha studiato arte al Maryland Institute College of Art a Baltimore e alla School of the Art Institute di Chicago.
Le sue opere esprimono una critica al consumismo e alla stessa società che lo ha reso così famoso.
Tra le prime opere che realizza vi è una serie di fiori gonfiabili sotto forma di palloncino, attorno ai quali giustappone riquadri specchianti; capisce che lo specchio ha delle potenzialità enormi di gradimento da parte del pubblico (anticipo delle sue più famose opere in alluminio specchiato), idea che porta sempre con sé.
Koons è uno degli artisti viventi più quotato ed è il primo a capire che i collezionisti più importanti per avere percezione del valore esigono un prodotto sofisticato, semplice ma raffinatissimo e lussuoso.
Takashi Murakami
Nasce a Tokyo nel 1963 e nel 1990 si trasferisce a New York dove scopre la Pop Art, ben diversa dallo stile classico a cui era abituato.
A New York abbandona lo stile tradizionale giapponese e comincia la sperimentazione in altri ambiti, senza però perdere di vista la tradizione della pittura nipponica, creando così uno stile originale e riconoscibile, tutto suo.
Murakami si ispira alle icone degli otaku (giovane dedito in maniera ossessiva a una particolare attività, hobby o interesse) tanto da definire il proprio stile “Poku”, fusione di “pop” e “otaku”.
Katharina Fritsch
Artista tedesca conosciuta per le sue sculture e installazioni che riprendono un’iconografia tratta da molte fonti diverse, tra cui il Cristianesimo, la storia dell’arte e il folklore; nel suo processo di lavoro, combina le tecniche della scultura tradizionale con quelle della produzione industriale.
Una delle poche donne di spicco in un’arena che mette in mostra soprattutto i talenti degli uomini, ha guidato con coraggio le sue colleghe, combattendo per vedere riconosciuto il suo lavoro.
La Fritsch prende oggetti dalla cultura popolare e ne manipola la forma. Attraverso il colore e il contenuto è in grado di trasformare queste immagini duplicate in opere d’arte realizzabili.
Hariton Pushwagner
Hariton Pushwagner è stato un artista pop norvegese. Deve la sua fama principalmente al fumetto Soft City.
Realizzato tra il 1969 e il 1975, ma mai pubblicato sino al 2008, Soft City è una storia lisergica e apocalittica sull’alienazione del mondo contemporaneo e sulla rottura prematura dei sogni post-Sessantotto. Il libro è inedito in Italia.
Andy Fluon (Andrea Guido Fumagalli)
Musicista italiano che fondò insieme a Morgan i Bluvertigo. Come artista è conosciuto con il nome di Andy Fluon e i suoi quadri ispirati alla pop art sono molto apprezzati.
Andy consolida negli anni il suo fortissimo codice pittorico e lo applica non solo alle tele, ma anche alla decorazione di oggetti di design, stoffe, strumenti musicali… sviluppando così una carriera di ampio respiro internazionale attraverso l’esposizione delle sue opere in mostre personali e collettive che lo fanno conoscere in Italia e all’estero.
Andy è anche fondatore di FluOn, suo quartier generale e nucleo creativo, che riassume nel nome una filosofia di arte e di vita: “FLU” come la fluorescenza, ma anche l’inFLUenza, entrambe da emettere e ricevere in flusso continuo e in un costante mode “ON”: acceso.
Enrico Manera
Enrico Manera fu la “new entry” del gruppo di artisti che si creò intorno alla SCUOLA DI PIAZZA DEL POPOLO a Roma (nomi quali Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli che erano soliti riunirsi al Caffè Rosati a piazza del Popolo o presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis) che aveva aderito all’idea avanguardistica verso la metà degli anni settanta.
Fratello dell’attore e regista Gianni Manera, ha iniziato a lavorare nel cinema come attore (seconda metà degli anni sessanta) apparendo anche nei film girati da suo fratello. Utilizzava quasi sempre lo pseudonimo di Joseph Logan.
Come pittore ha partecipato alla Quadriennale di Roma del 1996; nel 2011 ha esposto al Padiglione Lazio, evento collaterale della LIV Biennale di Venezia tenutosi a Roma.
Numerosissime le mostre personali a lui dedicate in Italia e nel mondo: sia in gallerie private che in sedi istituzionali prestigiose.
La lista è lunga, ci sarebbero ancora tantissimi altri artisti che hanno fatto parte e continuano a far parte di questa scia “Nuova” chiamata “Pop”. L’intento però d’altronde non è creare un “catalogo” online ma riflettere sul “come” il Popular è diventato così famoso soprattutto sui social tanto da rendere gli artisti di oggi delle star di quello stesso meccanismo che ha dato il via alla “Cultura” di massa: la POP ART.
Fonti
Video: YouTube
Approfondimenti: https://bit.ly/2Rzuaf2 / https://bit.ly/2Rzuaf2
Immagini: Google immagini