di Mariachiara Leone
Bruno Munari, una delle figure più interessanti e complesse del panorama grafico ed artistico italiano. Un genio del Graphic Design.
“Bruno Munari ha sempre giocato a suscitare emozioni, raccogliendo e manipolando oggettini minuti, trasformando piume, pietruzze o ritagli di carta”
Instancabile creativo, Bruno Munari nasce a Milano nel 1907. Da giovanissimo partecipa alle esposizioni del secondo Futurismo.
“Munari in giapponese vuol dire fare dal nulla”
Attirato dalle “piccole cose” a Munari non sono mai interessati il “bel” disegno o la “bella” illustrazione.
All’artista lombardo interessava invece legare l’illustrazione alla natura intima dell’oggetto per dar vita ad un codice, parlare una lingua cioè che rappresentasse quell’atto dello scarabocchio del bambino.
” Il bambino non ama le illustrazioni fatte a freddo anche se sono molto belle artisticamente. Il bambino sente quando l’illustrazione gioca con lui”
Nel 1948 è tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta).
Nella sua ricerca artistica fondamentale è il concetto di “forma”. Poterla far propria, sfidarla ed appropriarsene per realizzarne qualcosa di nuovo.
In questo senso di vitale importanza è il lavoro e la creazione negli anni Trenta delle prime “macchine inutili”: oggetti mobili, continuamente trasformabili, composizioni da sospendere e appendere (Einaudi le raccoglierà in un volume edito in Italia nel 1942).
Oltre che alla sua prolifica produzione saggistica va sicuramente citata la sua produzione letteraria per l’infanzia.
Con Einaudi Munari collaborerà spesso andando a realizzare (insieme a Max Huber) per la casa editrice alcune delle sue più fortunate collane.
Numerosissimi sono infatti i suoi libri per bambini, disegnati spesso utilizzando materiali inconsueti (sughero, cartone ecc.).
Nel 1952 e poi nel 1979 vince il Compasso d’Oro (un premio molto importante all’interno del panorama del Design italiano).
L’Italia, ma anche il mondo, è “tappezzato” dei suoi lavori grafici (dalla copertina della prima edizione di “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” di Walter Benjamin alla grafica pubblicitaria del Campari).
Munari è stato un genio della grafica italiana.
Ancora oggi, per passione o professione, si leggono i suoi scritti, soprattutto quelli di teoria e pratica artistica.
Il mondo del Graphic Design del XX e XXI secolo è profondamente condizionato dalla produzione artistica di questo genio tutto italiano.
Sicuramente per “non perdere la testa” nell’immensa produzione artistica di Bruno Munari si può consultare uno dei più completi “archivi digitali” : il MunArt.
L’Italia spesso dimentica di essere un paese “del genio creativo”. Molto spesso ricordare figure come Munari può fungere da promemoria e speranza soprattutto per i giovani italiani, qualsiasi cosa stiano cercando di creare.