Go Ahead: non il solito crdama. Una serie tv cinese che guarda al contemporaneo.
Da qualche tempo è chiaro a tutti i fruitori di contenuti asiatici online che la Cina vuole “avere una voce” anche nel mercato del mondo dello spettacolo della serialità asiatica.
Da qualche anno infatti, la Cina, e con essa intendiamo anche Taiwan ed Hong Kong se pur con le eccezioni politiche e sociali del caso, sta intentando una vera e propria corsa per “mettersi in pari” con i vicini sud coreani.
Alle molto particolari serie TV epopea storico-fantastiche infatti, la serialità cinese ha iniziato a proporre storie originali (che non sono tratta da manga) rivolte alla realtà contemporanea.
Dunque via gli abiti storici, le arti marziali e i dramma amorosi dove il “e vissero tutti felici e contenti” è da accantonare.
La serie TV Go Ahead si prepara a conquistare il pubblico occidentale ed “entrare in competizione” con gli ultimi (ammettiamolo molto scialbi) prodotti sud coreani.
Go Ahead: la trama
Go Ahead è una serie TV cinese che ruota intorno al concetto di famiglia.
Trasmesso per la prima volta nel 2019, Go Ahead consta di 46 episodi di circa 40 minuti a pintata, che è possibile recuperare sub ita sulla piattaforma streaming Viki.
Le vicende ruotano intorno alla vita di un trio di amici nell’età della adolescenza e le loro rispettive famiglie.
I protagonisti sono Jian Jian (Seven Tan), Ling Xiao (Song Wei Long) e Zi Qiu (Steven Zhang) di cui si seguono “sfighe e tragedie” dall’età di cinque anni fino a trenta con un focus iniziale a partire dall’adolescenza.
Jian Jian è la ragazza del gruppo. Nonostante sia una persona allegra e spiritosa, la ragazza è rimasta orfana di madre. Questo è un dolore che la segna irreparabilmente ma grazie alle cure amorevoli del padre Hai Chao, proprietario di un ristorante di noodles, cresce comunque serena e piena di vita.
I due che compongono il ristretto nucleo familiare vivono in un tipico quartiere di periferia di Xiamen (a tratti ricorda la narrazione di Replay 1988) circondati da anziani in ciabatte che mantengono l’ordine nel quartiere e scorci di quella che invece è l’architettura contemporanea che sembra voler inghiottire la tipicità culturale della periferia.
Nel palazzo della ragazza si trasferisce un’ altra famiglia e cioè quella di Ling Xiao.
Una famiglia spezzata dalla morte della figlia ed i continui litigi tra i coniugi che tentano di ricostruire un rapporto per il bene del figlio
Gran parte del tempo, fin da piccolo, il ragazzo lo passa nell’androne del palazzo, leggendo fumetti e giocando con gli amici che diventeranno fondamentali quando la madre, in preda ad una crisi nervosa abbandona la famiglia e scompare nel nulla.
Infine, a completare il trio c’è Zi Qui un bellissimo e simpatico ragazzo che…
Una costruzione dei personaggi che, seppur mantenendo tutti gli stereotipi della serialità cinese, dall’ altra osa presentando una riflessione sulla famiglia in chiave contemporanea, dove il divorzio non è più un tabù e dove la società sembra aver “accettato” che madri o padri single o vedovi/e con figli possano “rifarsi una vita”.
Da una parte infatti abbiamo Jian Jian ragazza eccentrica, estroversa un po’ “ciuccia” nello studio che ama moltissimo disegnare (ricorda moltissimo il personaggio femminile in School 2018) dall’altro i due che si contendono il cuore della ragazza. Entrambi talentuosi e amorevoli e segnati dal trauma dell’abbandono.
Anche in questo caso, grazie anche al numero di puntate, il dramma “può prendersi” il giusto focus per ogni personaggio andando ad analizzare a fondo tutte quelle situazioni che rendono i personaggi quello che sono e che li spingono poi a compiere le azioni che di volta in volta compongono quadro caotico e meraviglioso di Go Ahead.
In una società come quella cinese, dove la linea familiare è davvero molto importante, come lo è il “preservare” il cognome di una famiglia nel corso del tempo, un dramma che ha il “coraggio” di mettere in discussione proprio questo “perno” è qualcosa di davvero promettente e che lascia sperare in meglio.
“perché famiglia è molto più che una linea di sangue”