di Nunzia La Montagna
La storia infinita di Michael Ende è un libro che ha segnato la letteratura mondiale.
Scritto da Michael Ende, autore tedesco morto nel 1995, “La storia infinita” è considerato un caposaldo della letteratura per ragazzi nonché un classico della letteratura mondiale.
Le prime pagine di questo romanzo presentano Bastiano Baldassare Bucci, un ragazzino goffo e grassoccio che ha una grande passione per la lettura.
Così, un giorno entra in una libreria e trova un volume intitolato, appunto, “La storia infinita”.
Bastiano ha moltissima voglia di comprarlo ma il libraio gli dice che non è in vendita. Il bambino non demorde e decide di rubarlo: inizia a leggerlo ed è qui che inizia la storia infinita.
Bastiano si renderà conto, andando avanti con la lettura, che il libro si ritrova a parlare proprio di lui.
Infatti, egli stesso è il protagonista della storia e il suo compito è quello di salvare il mondo di Fantàsia, minacciato da una forza sconosciuta chiamata Nulla.
Spiegare la grandiosità di questo romanzo non è semplice; La storia infinita si presta ad essere anzitutto un viaggio nell’immaginazione, dove creature misteriose e personaggi mistici popolano Fantàsia; ma è soprattutto la formazione di un animo che attraverso le difficoltà riesce a temprarsi.
Bastiano è un bambino come tanti, un bambino “normale” che diventa l’eroe di Fantàsia e questo non è reso possibile soltanto dall’immaginazione ma dalla sua forza d’animo.
E così si vede che, quando Atreiu, il coprotagonista che viene incaricato di trovare una soluzione al problema di Fantàsia, si ritrova davanti alla Porta dello Specchio Magico, parla con Enghivuc, un anziano che vive su un’altura, il quale gli dice:
“Di che cosa sia, nessuno lo ha mai saputo dire. Comunque, quando ci si sta davanti, ci si vede rispecchiati, naturalmente non come in uno specchio comune, questo va da sé. Non si vede il proprio aspetto esteriore, ma il proprio io interiore, come è in realtà. Chi vuole passare, deve, tanto per intenderci, entrare in sé stesso […] È capitato che certuni, proprio quelli che si ritenevano più sicuri e irreprensibili, quando si sono visti davanti il ghigno che li fissava dallo specchio, siano scappati urlando di terrore”.
La bontà d’animo di Bastiano lo aiuterà a risolvere i problemi di Fantàsia.
Ende utilizza al meglio la fantasia per scrivere un libro eterno e che si ricollega benissimo a ciò che anni prima diceva e faceva Luigi Pirandello, il quale, nella prefazione a “Sei personaggi in cerca d’autore”, scriveva:
“È da tanti anni a servizio della mia arte (ma come fosse da jeri): una servetta sveltissima e non per tanto nuova sempre del mestiere. Si chiama Fantasia”.
La stessa fantasia che aiuterà Bastiano Baldassarre Bucci a salvare il mondo contenuto nel libro e il suo mondo interiore.