di Nunzia La Montagna
Ricordate i Tamagotchi? Immaginate di averne uno tridimensionale come animale domestico.
Kentuki è un libro scritto da Samanta Schweblin pubblicato nel 2018.
La particolarità, però, è quella che dietro il vostro animaletto c’è una persona reale che segue ogni movimento della vostra vita: ecco cosa sono i Kentuki.
All’apparenza innocui e adorabili peluche che vagano per la cucina, il salotto, la camera da letto, il bagno.. in realtà però sono robottini con telecamere al posto degli occhi e rotelle ai piedi.
Di innocuo hanno ben poco perché possono sbirciare e scrutare la vita di un’altra persona.
Ecco che abbiamo una pensionata di Lima che segue le giornate di un’adolescente tedesca; un ragazzino di Antigua che vede per la prima volta la neve grazie al suo Kentuki; o ancora un padre che può colmare il vuoto lasciato dalla ex moglie.
I Kentuki sono tanti: topo, corvo, drago, coniglio, e ognuno può scegliere il suo animale preferito da trattare come un vero e proprio cagnolino.
La portata di questo libro è ampia e apre una finestra sul mondo attuale, riflettendo la “fiducia” di chi acquista un Kentuki mettendo in piazza la propria vita personale a quella della società moderna che condivide ventiquattr’ore su ventiquattro attimi intimi con estranei su Internet.
Il nocciolo è sempre lo stesso: esistono le persone oneste, capaci di usare lo strumento in maniera corretta e limpida; ma esistono anche gli stalker, gli ossessionati, persone pericolose che in possesso di dati altrui possono fare cose indicibili.
Quello che accade giorno dopo giorno ce lo dimostra (non solo nella narrazione ma nella relatà attuale che viviamo). Possiamo fidarci veramente della rete, di chi è dall’altra parte dello schermo?
Il libro mostra come i Kentuki diventino pericolosi per le persone che li acquistano ingenuamente, volendo solo un animale da compagnia, uno svago, per poi ritrovarsi in situazioni spiacevoli.
Samanta Schweblin è stata capace di metterci sotto gli occhi una problematica evidente ma che ci sfugge sempre di più e lo ha fatto in maniera più cruda, materializzando lo “spione” in casa nostra.
L’attenzione volta ai mezzi che usiamo non è mai troppa e mai possiamo immaginare dall’altra parte dello schermo cosa accade.
La cultura, ancora una volta, ci mette in guardia, e lo fa con un libro che esce fuori dagli schemi, un libro che mostra il meglio e il peggio degli esseri umani.
Perché sensibilizzare alla PRUDENZA nell’utilizzo dei mezzi tecnologici e a ben separare PUBBLICO e PRIVATO non è mai troppa!