L’ombra nel posso di Chi Wei-Jan, un thriller-giallo edito Marsilio. La letteratura taiwanese edita un Italia.
Uno dei titoli presenti nella collana Farfalle di Marsilio editore è il giallo-thriller del taiwanese Chi Wi-Jan, L’ombra nel pozzo.
Nella collana Farfalle di Marsilio editore, infatti, c’è una selezione molto accurata di romanzi appartenenti al genere thriller-giallo di vari paesi del mondo, in particolare asiatici (Cina, Giappone ecc)
L’ombra nel pozzo : la realtà cinese di Taiwan
Taipei. Wu Cheng, professore e drammaturgo fallito con un matrimonio “che ormai esiste solo sulla carta”, decide di inseguire la sua grande passione per i romanzi polizieschi e per la filosofia, lasciando l’università dove insegna e trasferendosi in un quartiere molto particolare conosciuto come “zona dei morti”.
Il vicolo di Liuzhangli ha infatti una delle più alte concentrazioni di imprese funebri della zona ed è qui, tra la scatola di cemento dove abita e il suo “ufficio”, al caffè all’angolo, che Wu Cheng trascorre le sue giornate seduto a osservare i passanti.
Vorrebbe avviare la prima agenzia di investigazione privata di tutta Taiwan.
Ed è proprio mentre sta cominciando la sua nuova vita che una serie di omicidi porta il caos tra le forze dell’ordine che devono fare i conti con una tipologia di assassino atipico.
Si getta così a capofitto nelle indagini volendo aiutare la polizia senza immaginare le ripercussioni sulla sua vita ed i sospetti che la polizia inizierà ad avere su di lui.
L’ombra nel pozzo è una storia dai risvolti allucinanti, che porterà il protagonista a “riprendere in mano le sue conoscenze di teatro e buddhismo” e a scavare in profondità dentro se stesso, perché l’assassino è qualcuno che lo conosce molto da vicino e che, celato dalle ombre del passato, vuole incastrarlo e forse…
Contrariamente a cosa si possa pensare leggendo la sinossi, questo è un romanzo davvero divertente.
Paradossalmente infatti, nonostante le vicende siano davvero inquietanti (complici gli elementi che appartengono al cristianesimo e al buddhismo), lo stile di scrittura è davvero inaspettatamente tagliente.
Se infatti la storia segue dinamiche folli, con un personaggio fuori dalle righe, a tratti davvero incomprensibile (almeno per un lettore occidentale alle prese con il modo di “fare battute” asiatico), lo stile di scrittura esalta in maniera ironica e pungente quelle contraddizioni in termini tipiche non solo della cultura e della realtà cinese a Taiwan ma mescola anche gli ingredienti propri del genere classico poliziesco.
Un romanzo che con un taglio accattivante, con una storia che gioca sui paradossi e per doppi, che creerà non poca dipendenza al lettore.
“Ero pieno di entusiasmo per la nuova vita che mi aspettava. L’avrei vissuta senza paure e senza rimpianti. Il dado era tratto. Davanti a me soltanto due strade: avrei avuto a che fare con le gioie del paradiso o con le pene dell’inferno. Ormai non potevo più tirarmi indietro”