di Mariachiara Leone
La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante uscì nel 2019 praticamente senza alcuna “anticipazione” da parte della casa editrice (Edizioni e/o) se non per il minimo sindacale.
Con la stessa modalità è uscito, qualche mese fa, il trailer su Netflix che ne annunciava la serie tv.
Ecco allora i lettori che ancora non avevano recuperato il romanzo “fiondarsi” in libreria per “tenersi pronti” alla visione della serie tv.
L’aneddoto simpatico è che in Italia il volume fu inviato per email dalla casa editrice a pochissimi giornalisti che dovettero letteralmente “decriptare” l’email con il lavoro della Ferrante per poter recensire l’opera prima dell’uscita ufficiale.
Un po’ come accadde per la saga di Harry Potter anche in questo caso si organizzarono nelle librerie eventi a tema per ingannare l’attesa ed aspettare la mezzanotte, ora in cui sarebbero arrivate le copie, portando di fatto i librai a “fare le ore piccole” per permetterne l’acquisto.
Moltissimi hanno invece preferito rimandare la lettura a quando si sarebbe “sgonfiata” la bolla mediatica, l’hype che impazzava tra i lettori e magari ad oggi non sono ancora entrati in casa di Giovanna.
Chi è Giovanna e perchè la vita degli adulti è bugiarda?
Italia, anni 70, Giovanna, una ragazzina di tredici anni, vive a Napoli insieme ad i suoi genitori. Cresciuta all’interno di una famiglia abbiente, la cui istruzione è molto importante, Giovanna frequenta il liceo classico. Molto amata e con un bellissimo rapporto con la famiglia, la situazione si incrina in un giorno qualunque quando quest’ultima “origlia” una conversazione tra la madre ed il padre nella quale quest’ultimo afferma che ella stia diventando brutta, stia “facendo la faccia di Vittoria”.
Chi è Vittoria si chiede Giovanna. Come mai tutto questo alone di mistero intorno alla famiglia del padre ed in particolare alla figura della sorella del padre e cioè sua zia?
La scoperta di quel pensiero inaspettato del padre, di quell’appellativo “brutta” e dell’associazione ad una zia di fatto sconosciuta, perchè il padre non ha mai permesso che la sorella Vittoria entrasse nella vita della sua famiglia e dunque di sua figlia, lascia Giovanna sconvolta.
Spinta dalla rabbia e dalla ribellione Giovanna decide di voler conoscere quella zia “pecora nera” della famiglia andando contro il volere del padre.
La conoscenza di Vittoria coincide imprescindibilmente con la fine dell’infanzia e l’entrare in punta di piedi nel mondo degli adulti. Mondo fatto di poche verità, sotterfugi, frasi dette sottovoce, oggetti “magici” pregni di storia familiare e dolore.
“Non riuscivo più a essere innocente, dietro i pensieri c’erano altri pensieri, l’infanzia era finita”
Ancora una volta tornano alcuni argomenti cari alla scrittrice ed ancora una volta si affrontano dinamiche familiari che i lettori hanno imparato a conoscere grazie alla fortunatissima quadrilogia dell’Amica geniale.
Di nuovo si viene “a patti” con una Napoli divisa in due, ancora una volta cornice degli eventi narrati ne La vita bugiarda degli adulti.
Ed il lettore, infine, avrà a che fare con un finale coerente ma amaro. Finale che ha incoraggiato alcuni lettori a pronunciarsi su un possibile seguito del volume che, per quanto affermato dalla casa editrice, è un testo unico che non ne prevede un secondo.
Ad ogni modo, per quanto riguarda la serie tv non ci sono ulteriori informazioni se non questo trailer rilasciato dalla piattaforma streaming. Non ci sono novità neanche sul cast poichè il prodotto targato Netflix è ancora in fase di ideazione e produzione.
C’è da aspettare dunque in ottima compagnia del romanzo che La vita bugiarda degli adulti prenda vita anche sotto forma di serie tv.