Le ragazze del centralino: la serie tv spagnola da recuperare su Netflix che racconta la Spagna a partire dal 1929.
Le ragazze del centralino è una serie che racconta di “Cinque giovani centraliniste della compagnia telefonica nazionale spagnola promuovono una rivoluzione tra amori, amicizie e carriera nella Madrid del 1928. La narrazione principale ruota intorno alla storia d’amore tra Alba Romero e Francisco Gómez, persisi di vista dieci anni prima”.
Le ragazze del centralino: storia e personaggi
Sovvertendo un certo numero di elementi tipici della telenovela spagnola, le ragazze del centralino è tra le serie tv spagnole più rilevanti presenti nel catalogo Netflix.
Personaggio principale delle vicende, infatti, sembra essere Lidya, che lo spettatore inizia a conoscere con il nome di Alba. Una voce fuori campo, quella di Lydia, racconta le vicende che porteranno agli eventi cruciali che concluderanno la quinta ed ultima stagione della serie.
Fin dalle primissime battute della protagonista si comprende non solo il “sapore” dell’intera serie ma soprattutto il messaggio di fondo. Essa non vuole essere, e non lo è, una serie che ha il solo scopo di intrattenere. La serie tv mette a fuoco i problemi affrontati dalle donne spagnole negli anni ’20/’30 del Novecento.
Nel 1928, c’erano due miliardi di persone nel mondo, tutte con le proprie speranze, i propri sogni, i propri problemi. La vita non era facile per nessuno… in particolare se eri donna. Non eravamo libere ma sognavamo di esserlo!
L’escamotage narrativo vincente è poi quello di inserire questi cinque personaggi femminili all’interno della prima compagnia telefonica nazionale che apre a Madrid nel 1927.
Tra le molte donne che sperano di trovare lì un lavoro che non rappresenti solo un’occupazione, ma anche progresso e uguaglianza, si muovono infatti le “nostre centraliniste”.
Ogni personaggio femminile riporta ad una diversa condizione di partenza e permette alla serie di indagare circa l’evoluzione di tematiche ed argomenti di dibattito cari all’attualità.
Tra i temi fondamento della serie vi è l’emancipazione femminile attraverso il lavoro
Uno dei cardini della serie è senz’altro l’emanciparsi delle protagoniste attraverso, non più la famiglia e conseguentemente il matrimonio, bensì il lavoro. Con la possibilità cioè di rendersi economicamente indipendenti e dunque libere dal condizionamento sociale imposto fino a quel momento alle donne.
C’è ad esempio la stessa Lydia, con un passato ingombrante alle spalle, che tenta di dare una svolta alla propria vita, prendendo un treno, scappando lontano, in città per ottenere un lavoro che le permetta di essere “indipendente” da tutto e tutti.
Ce’ Marga, ingenua ragazza di campagna, bravissima in calcolo, che arriva in città per lavorare come centralinista nella compagnia. Un personaggio che evolverà enormemente durante le stagioni. Un personaggio femminile pregno di valori a primo acchito “antiquati” che troverà la forza di mettersi in gioco per scoprire di cosa è davvero capace.
Ci sono poi le forti storie di Angeles e Carlota: l’una alle prese con un marito violento ed il districarsi tra il suo ruolo di madre e quello di donna in carriere, l’altra invece fervente attivista che lotta per scrollarsi di dosso l’etichetta di “cocca ricca di papà”.
Cosa rappresenta la serie tv “Le ragazze del centralino”
Quella che doveva essere per cui l’ennesima storia romantica resa impossibile da eventi storici nefasti si tramuta in qualcosa di molto più importante per la piattaforma mai stream.
Non mancheranno certo elementi tipici della Telenovela, che rendono ancora più interessante il prodotto, rafforzando cioè le radici culturali legate alla tradizione televisiva spagnola. Ma con la “furbizia”, da parte degli sceneggiatori della serie, di giocare sul “pregiudizio” iniziale con cui si intraprende la serie e sorprendere in positivo lo spettatore di puntata in puntata.
Insomma, quella che potrebbe apparire come una soap opera iberica priva di contenuti si rivela invece tra le serie tv più valide di Netflix!