di Nunzia La Montagna
Leonardo Sciascia: Il giorno della civetta. Un classico della letteratura italiana che racconta “L’Italia civile e l’Italia mafiosa”.
L’episodio di “L’Italia civile e l’Italia mafiosa” segna il momento culminate del romanzo “Il giorno della civetta”, scritto da Leonardo Sciascia, in cui i due antagonisti si trovano faccia a faccia.
Bellodi, ex partigiano, rappresenta l’Italia uscita dalla Resistenza, che aspira a raggiungere una più moderna organizzazione civile, fondata sulla giustizia e sulla libertà; quindi è un eroe positivo, che crede fermamente, senza enfasi né retorica, in alcuni valori fondamentali e lotta tenacemente per farli trionfare.
Don Mariano rappresenta l’Italia arcaica, feudale, fondata sulla prepotenza e sul privilegio, che però ha saputo intrecciare un occulto sistema di alleanza con il potere dello Stato moderno.
Qui Sciascia riesce a dare un quadro essenziale della realtà mafiosa: la ricchezza accumulata con metodi criminali, il controllo della vita economica mediante una rete di complicità, di intimidazioni e di tangenti, l’omertà creata con la paura.
Don Mariano rivela tutti i tratti caratteristici della mentalità mafiosa: l’atteggiamento di superiorità che gli deriva dalla certezza dell’impunità, la religione e la famiglia, la noncuranza della vita umana, il linguaggio contorto e allusivo.
Rappresenta la mafia attaccata a un codice d’onore e da qui scaturisce la sua catalogazione dell’umanità, e la stima da lui proclamata per l’avversario.
Sciascia ha mostrato che la letteratura, come esperienza legata a situazioni concrete, può essere strumento essenziale di conoscenza e di libertà, al di là di ogni teoria politico-intellettuale.
Ciò che caratterizza l’attività dell’autore è una volontà ostinata di cercare la verità attraverso una coraggiosa immersione nella torbida materia della vita politica e sociale italiana di quegli anni, segnati da trame occulte, da segrete collisioni di potere tra organi dello Stato, società segrete e criminalità organizzata.