Letteratura latinoamericana: per ogni Paese un libro!

Letteratura latinoamericana: per ogni Paese un libro! Immergersi nella letteratura sud americana non è mai stato così semplice grazie alla ricerca svolta. Are you ready?

Letteratura latinoamericana cosa leggere? Alcuni spunti di lettura nati da una ricerca svolta su ogni Paese che compone l’America Latina. L’approccio è stato infatti quello di affiancare ad ogni Paese del Sud America un libro del ricco panorama latinoamericano. Una scelta, la nostra, che rende chiara la ricchezza del patrimonio letterario di questa parte di mondo.

Partiamo facile!

CILE: Roberto Bolaño “2666”

Ci ha lasciato nel 2003 uno dei più grandi scrittori cileni contemporanei, Roberto Bolaño. La sua è una produzione letteraria che fortunatamente possiamo trovare tradotta in Italia egregiamente. Il consiglio è recuperarla tutta ma per questa “parentesi” sulla letteratura latinoamericana consigliamo il suo “2666”.

Un capolavoro letterario che molti sconsigliano come primo approccio ma che i temerari lettori degli spazi di Fenice In Pigiama non avranno certo voglia di farsi scappare.

Delle molte leggende alla cui nascita Bolano stesso ha contribuito, l’ultima riguarda la forma che “2666” avrebbe dovuto assumere. Si dice infatti che l’autore desiderasse vedere i cinque romanzi che lo compongono pubblicati separatamente, e se possibile letti nell’ordine preferito da ciascuno.

La disposizione, ammesso che sia autentica, era in realtà un avviso per la navigazione in questo romanzo-mondo, che contiene di tutto: un’idea di letteratura per la quale molti sono disposti a vivere e a morire, l’opera al nero di uno scrittore fantasma che sembra celare il segreto del Male, e il Male stesso, nell’infinita catena di omicidi che trasforma la terra di nessuno fra gli Stati Uniti e il Messico nell’universo della nostra desolazione. Tutte queste schegge, e infinite altre, si possono in effetti raccogliere entrando in “2666” da un ingresso qualsiasi; ma fin dall’inizio il libro era fatto per diventare quello che oggi il lettore italiano ha modo di conoscere: un immenso corpo romanzesco oscuro e abbacinante, da percorrere seguendo una sola, ipnotica illusione – quella di trovare il punto nascosto in cui finiscono, e cominciano, tutte le storie.

Inseriamo la prima e ci dirigiamo in…

BOLIVIA: Jaime Saenz “Percorrere questa distanza”

La ricca tradizione letteraria boliviana regala sempre alla letteratura mondiale perle come “Percorrere questa distanza” di Jaime Saenz, riconosciuto come uno dei più grandi poeti del secolo scorso.

Consigliare raccolte di poesie non è mai cosa semplice ma se si è amanti della parola come veicolo di emozioni allora questo libricino/mondo è quello che state cercando.

«Nelle profondità del mondo esistono spazi grandissimi / – un vuoto presieduto dal vuoto, / che è causa ed origine del terrore primordiale, del pensiero e dell’eco. / Esistono profondità inimmaginabili, concavità per il cui fascino, per il cui incanto, / sicuramente si resterebbe morti. / Rumori che sicuramente si vorrebbero ascoltare, forme e visioni che sicuramente si vorrebbero guardare, / cose che sicuramente si vorrebbero toccare, rivelazioni che sicuramente si vorrebbero conoscere, / chissà con quale segreto desiderio, per arrivare a sapere chissà che cosa». (PERCORRERE QUESTA DISTANZA, X)

Ci gustiamo il panorama dal finestrino perché siamo in…

BRASILE: Maria Aparecida Fontes “Lei. Studio sulle scrittrici brasiliane contemporanee”

Maria Aparecida Fontes in questo saggio fa un’analisi critica di alcune delle scrittrici brasiliane che debuttarono sullo scenario letterario degli anni ’80. Un volume fortunatamente tradotto anche in Italia e che è possibile recuperare.

Per gli intimoriti non c’è da preoccuparsi. L’unico pericolo dopo averlo letto è che si recuperi poi qualche scrittrice citata dall’autrice.

 L’autrice ha scelto di mettere a fuoco una serie di temi cruciali come la memoria del “corpo-casa-chiesa”, l’esilio e la vita delle immigrate e delle abitanti emarginate, di dare rilievo e discutere la violenza simbolica, le configurazioni asimmetriche e binarie di genere, le istituzioni socioculturali e religiose che agiscono nella formazione dell’identità sessuale. 

Inseriamo la seconda, siamo in…

ARGENTINA: Mariana Enriquez  “La nostra parte di notte”

In Italia dobbiamo ringraziare quel tesoro editoriale di Marsilio Editori se i lettori italiani riescono a leggere opere come “La nostra parte di notte” di Marina Enriquez.

Una scrittrice da seguire e la cui produzione letteraria fatica a “sfondare” per chissà quale inspiegabile motivazione.

Perché la consigliamo? Vi basti leggere la trama!

Un uomo biondo, straordinariamente bello, avanza a piedi nudi nella selva argentina, tra centinaia di candele, verso un gruppo di persone con gli occhi bendati e le mani legate. Si chiama Juan Peterson ed è un medium dell’Ordine, una società segreta devota al Culto dell’Ombra e insieme un circolo d’affari vicino alla dittatura. Juan è un medium molto potente, ma è un medium riluttante, condannato fin da piccolo a offrire le proprie doti in riti crudeli che lo lasciano stremato. Ha sempre voluto sottrarsi al suo destino e lo vuole soprattutto oggi che l’Ordine, guidato dalla famiglia della moglie, minaccia di chiamare a sé anche suo figlio Gaspar. Intorno a loro, si muovono figure inquietanti o premurose, ossessionate dalla vita eterna oppure attente a salvare i mortali dalla mano della notte, sullo sfondo di un paese in cui solo i bambini dei ricchi possono sperare di avere un futuro.

Proseguiamo in seconda all’interno della letteratura latinoamericana e ci addentriamo in…

COLOMBIA: “Guayabas. Voci femminili dalla Colombia”

Perchè di tutta la letteratura colombiana in circolazione abbiamo scelto proprio questo volume edito Castelvecchi editore? Questo perchè ci ha permesso di addentrarci in alcune tematiche di genere che come associazione culturale ci stanno molto a cuore.

In particolare preziosa è la prefazione al testo di Fabio Rodriguez Amaya senza la quale sarebbe stato a dir poco complesso addentrarsi lucidamente nel volume.

Ma cosa è la Guayaba?

La guayaba, frutto di genere femminile, è il più ricco, nutritivo e profumato del pianeta, e il più rappresentativo degli oltre quattrocento frutti censiti in Colombia: è a queste proprietà che si rifanno i sedici racconti di Guayabas, scritti da sedici scrittrici colombiane e tradotti da sedici traduttrici.

In particolare il volume si sussegue in una “cornice di storie sulla ricerca di sé, sulla maternità, sulla sessualità, tra il realismo e il paradossale, sono le periferie di grandi e convulse aree urbane come i piccoli villaggi rurali in cui il tempo sembra aver perso importanza. Due sconosciuti rimangono intrappolati in una casa, senza possibilità di comunicare con l’esterno; una ragazza sente di aver perduto un’intera città, dopo la fine di un amore; una bambina diventa grande di colpo, quando inizia a sentire il silenzio degli adulti, e una donna non smette di sentirsi figlia anche quando dovrebbe diventare madre. Giovani o anziane, povere o borghesi, le protagoniste di Guayabas guardano la realtà con ironia, disincanto, leggerezza e malinconia; le loro voci esprimono tutta la vitalità della letteratura colombiana contemporanea. Prefazione di Fabio Rodriguez Amaya”

COSTA RICA: Jorge Debravo e la generazione del desencanto

Andiamo a creare il mondo.
Con passi e con occhi andiamo a creare il mondo.
Con i migliori di ogni età
andiamo a creare il mondo.
Afferrati a questa nuova maniera di guardare
andiamo a creare il mondo.
Con le ossa di tutti i nostri genitori
andiamo a creare il mondo.
Mattone dopo mattone, uomo dopo uomo
andiamo a creare,
di nuovo,
il mondo.

Sentiteci lavorare

La letteratura costaricana viene dagli storici solitamente divisa in cinque periodi generalmente conosciuti come “generazione”. Molta letteratura del Costa Rica non riesce ad “uscire” dal Paese natale e sono pochissime le pubblicazioni in Europa e nello specifico in Italia. Un poeta amatissimo, non tradotto in Italia, che è possibile però recuperare grazie ad una selezione della rivista letteraria “L’ombra delle parole” è Jorge Debravo. 

Il poeta viene comunemente incasellato tra la generazione urbana e quella del desencanto.

Il valore intrinseco e prezioso della sua poesia, a distanza di molti anni dalla morte, si riscontra ancor oggi nel successo che i suoi libri continuano ad avere soprattutto tra i giovani, facendo di Debravo uno dei pochi poeti costaricani che si vendono e si leggono, figlio continuo della sua terra e della discendenza meticcia, portatore nella sua opera di tutto il peso delle aspettative, delle disillusioni, degli incanti ancestrali e dei timori storico-religiosi del continente latinoamericano.

Inseriamo la terza e ci addentriamo nell’intricata selva della letteratura latinoamericana perché siamo a…

CUBA:  Alejandro Torreguitart Ruiz di “Machi di carta. Confessioni di un omosessuale a Cuba”

Cuba con la sua complessa e travagliata storia politica. Paese dell’America Latina che rimanda subito a figure come Fidel Castro e Che Guevara. Cuba meta turistica sempre ambita. Poco però si legge di letteratura cubana.

Noi consigliamo il recupero dello scrittore Alejandro Torreguitart Ruiz ed il suo “Machi di carta. Confessioni di un omosessuale a Cuba”.

Maschi cubani in generale si vantano delle loro doti di stalloni e più degli altri manifestano esplicitamente il loro disprezzo per i gay, fino al punto di condividere e sollecitare forme di repressione anche poliziesche. Ma nella Cuba dei nostri giorni, a l’Avana, capita che un giovanissimo conturbante gay e travestito susciti gli appetiti erotici di più d’uno stallone, tanto da scatenare passioni e gelosie, in barba a tutte le esibite manifestazioni di machismo. Una Cuba inedita, descritta in questa opera prima, dove – in camera da letto – tutti i conclamati pregiudizi contro i gay rovinano come castelli di carta, svelando che, se di «machi» si potrà ancora parlare, si tratterà di «machi di carta».

Sempre in terza sulla strada non asfaltata e selvaggia della letteratura latinoamericana. Siamo nella…

REPUBBLICA DOMENICANA: il Premio Pulizer Junot Diaz “La breve e meravigliosa vita di Oscar wao”

Junot Diaz e la sua “impresa” di vincere il Pulizer. Uno scrittore che, grazie AL premio americano letterario più ambito ha potuto vedere la pubblicazione anche in Europa ed in particolare in Italia.

Ma di cosa tratta il romanzo con il quale ha vinto il Pulizer?

“La breve e favolosa vita di Oscar Wao”: già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di Oscar – ribattezzato Wao da un amico dominicano che storpia il nome di Wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel New Jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato Oscar. Sua madre Belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da Santo Domingo perché perseguitata dal clan del dittatore Trujillo, la sorella, Lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di Diaz. L’intero albero genealogico di Oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.

La quarta è d’obbligo. Ci troviamo tra Equador, El Salvador, Guatemala e Guyana Francese

EQUADOR, EL SALVADOR, GUATEMALA E GUYANA FRANCESE: tre volumi interessanti!

Equador è un paese che regala chicche letterarie poco tradotte in Italia. Poeta e scrittore/filosofo, uno dei recuperi che è possibile fare all’usato in Italia è “Esiliato nel verso” di Luis Alberto Costales.

Non è da meno El Salvador che regala al mondo autori come Jorge Galán appartenente a quella generazione di scrittori costretti a scappare “per le loro idee poco congeniali al sistema politico vigente”. Con la sua opera “Noviembre” infatti mette ” a nudo” la vicenda dei sei gesuiti dell’Universidad Centroamericana José Simeón Cañas (UCA) uccisi dai militari nel 1989. L’episodio, insieme all’omicidio del beatificato arcivescovo Óscar Romero, freddato mentre celebrava messa nella capitale nel 1980, ha scosso profondamente l’opinione pubblica del Paese, stremato dalla povertà e dalla guerra civile, che si è conclusa nel 1992.

In Italia è edito il suo romanzo “La stanza in fondo alla casa”, una storia dalle tinte magiche che si ispira all’incontro tra i suoi nonni.

Il Guatemala poi è tra i Paesi del continente americano che va senza dubbio esplorato. La sua letteratura poi è qualcosa di davvero sorprendente. Esempio è lo scrittore Miguel Angel Asturias ed il suo “Il signor presidente”.

Il volume, pubblicato nel 1946 è disponibile in italiano grazie alla traduzione di Raul Schenardi. Il romanzo “descrive come un dittatore costringe al suo popolo a vivere in mezzo a corruzione, intrighi e miseria, ed è un ritratto non solo dei tiranni del Guatemala ma quelli di tutta America Latina. Asturias è riconosciuto per il suo stile, anticipando il realismo magico, e vinse il premio Nobel nel 1967”.

C’é poi la Guyana Francese di cui sappiamo ancora pochissimo e dunque interessante è sicuramente recuperare il volume “Cayenna. Nella Guyana francese alla ricerca di Papillon” di Mario Bussoni.

Inseriamo la quinta e andiamo ” a manetta” alla volta di..

HAITI: “Passaggi” di Émile Ollivier

La letteratura haitiana è l’altra scoperta di questo mese tematico che i ragazzi del Gdl associativo hanno fatto. In particolare scovare “Pessaggi” di una scrittrice poco esplorata in Italia non è stata cosa semplice. Ancora di più se si considera che il volume tratta la ferita ancora aperta dell’esilio di una generazione di scrittori haitiani in giro per il mondo (in questo caso la scrittrice è accolta in Francia).

HONDURAS: Lo strano caso di Ramon Amaya Amador e di come non ci sia praticamente nulla edito in Italiano

La ricerca ha condotto al punto che temevamo ossia non trovare nulla di tradotto in Italia che riguardasse alcune tra le letterature che compongono quella che è la macrocategoria della letteratura latinoamericana. Prima o poi dovevamo incappare nel vicolo cieco dunque inversione a U e torniamo sulla strada battuta. Una cosa però volevamo segnalarla e cioè l’interessante articolo che analizza la produzione letteraria di un grandissimo scrittore hondurese Ramon Amaya Amador.

Scaliamo marcia e rallentiamo. Siamo in Messico!

MESSICO: “Messico. Istruzioni per l’uso” di JORGE IBARGÜENGOITIA

“Leggere messicano” è forse tra le cose più amate dei lettori che si addentrano nel vasto panorama della letteratura latinoamericana. Un assaggio è sicuramente la pubblicazione di Sur edizioni in Italia ” Messico. Istruzioni per l’uso” di un autore poco esplorato in Europa.

Un piccolo gioiello a metà fra saggio antropologico e guida di viaggio, fra album di bozzetti folcloristici e giornalismo culturale. Per chi ama il Messico e per chi vuole imparare a conoscerlo.

Reinseriamo la quinta alla volta di panorami meno noti. Ci troviamo tra…

NICARAGUA, PANAMA e PARAGUAY: alcuni titoli interessanti!

Ancora una volta incappiamo nel tema della censura in America Latina (non c’è del resto da stupirsi). Una inchiesta interessante da leggere è sicuramente quella fatta da Internazionale qualche anno fa proprio sul rapporto censura/ letteratura nel Paese.

Segnaliamo sicuramente il volume di Floriano Rubiano Fila “Scritto in Nicaragua. Diario di viaggio di un mangiatore di sogni”.

Nel mondo vi sono luoghi destinati a restare sempre in secondo piano e anche quando salgono alla ribalta per ragioni quasi sempre tragiche, sono riassorbiti nel dimenticatoio appena il clamore delle notizie si placa. Protagonista del libro è il Nicaragua nella sua realtà odierna, visto con gli occhi di chi ha contribuito, insieme a molti altri, con il proprio lavoro di volontariato a realizzare numerose opere di pubblica utilità. È un diario di viaggio che ripercorre la memoria di altri viaggi precedenti, facendo riaffiorare molti ricordi che toccano la realtà politica e sociale del Paese, dal tempo della rivoluzione sandinista ai giorni nostri. È un percorso che si snoda in varie tappe, tutte vissute tra la gente comune. Ne scaturiscono personaggi veri che vanno dall’ambulante, al prete, all’ex guerrigliero e a tutta la gente incontrata per puro caso; personaggi che permettono di comprendere la realtà nicaraguense dal basso e di ripercorrere alcune tappe storiche che hanno portato al cambiamento e al progresso della nazione. La voce narrante si inoltra in questa realtà, della quale è stata partecipe negli eventi, senza la pretesa di giudicare, condannare o assolvere.

Altro Paese dalla storia affascinante è Panama. Anche in questo caso segnaliamo il volume di “Il sarto di Panama” di John Le Carré.

Il 31 dicembre 1999 il Canale di Panama tornerà sotto la completa sovranità panamense. Questo è l’unico dato certo: qualcuno vuole fare di Panama la Disneyland dell’America Latina. Qualcuno progetta lo zoo più grande del mondo. Qualcun altro pensa che i paesi vicini scaveranno i loro canali, forse con l’aiuto dei giapponesi. E’ in questo quadro che si muove Harry Pendel, proprietario della sartoria Pendel & Braithwaite. La sua bravura è tale che dal suo atelier passano narcotrafficanti, capi dell’esecutivo, ministri e presidenti, dai quali raccoglie confidenze. Ecco perché Andrew Osnard, spia inglese, entra nel suo negozio e lo lega a sé con un ricatto sottile.

In Paraguay non potevamo esimerci dal consigliare un volume assai particolare e assolutamente non per tutti “Spazi sacri che danno da pensare” di edizioni Multilingue.

Il volume presenta tre opere di natura ecclesiale. Si tratta di un allestimento per S. Maria Annunciata a Milano di Dan Flavin, la cappella di S. Miguel Arcángel al barrio Cerrito ad Asunción (Paraguay) di Javier Corvalán e la cripta della Cattedrale di Caserta di Francesco Venezia.

La prima è un intervento di uno dei grandi padri del minimalismo americano che ridisegna con i suoi neon lo spazio della chiesa progettata da G. Muzio nel 1932. La seconda è una cappella di un architetto paraguaiano capace di far vivere con intensità la passione civile prima che religiosa di un progetto ecclesiale. La terza è il ridisegno di una cripta da parte di un architetto di grande qualità come Francesco Venezia che con straordinaria sensibilità rimodella la luce, i colori, i materiali, per rendere suggestivo un mondo ipogeo.

Rallentiamo ancora, scaliamo marcia, abbassiamo i finestrini. Ci troviamo in…

PERU: “La casa verde” di Mario Vargas Llosa

Il Perù possiede una straordinaria miscela ricca di voci, genti e lingue diverse, un caleidoscopio di culture indigene, i creoli spagnoli e i meticci, le comunità di immigrati provenienti dall’Africa, dalla Cina e dal Giappone. È un paese di eccezionalità che si rivelano nella letteratura.

Esempio su tutti è il Premio Nobel alla letteratura Mario Vargas Llosa, in Italia ampiamente edito. Quello che consigliamo noi è il suo secondo romanzo “La casa verde”.

È la storia di Piura, piccolo centro di provincia dedicato all’agricoltura e al commercio del bestiame, che diventa una grande e tumultuosa città moderna, tra fabbriche, grattacieli e automobili. La Casa verde è il postribolo che sorgeva nella Mangacheria, l’agglomerato di capanne ai margini della città, variopinto crogiolo di razze e miserie destinato a diventare uno squallido suburbio.

Il navigatore segnala che siamo quasi giunti a destinazione! Prepararsi a scendere dopo un lunghissimo viaggio all’interno della letteratura latinoamericana. Ma non è ancora finita perché siamo arrivati a…

PORTO RICO: “La casa della laguna” di  Rosario Ferré

Edito Fazi editore ( casa editrice ampiamente apprezzata dai ragazzi dell’associazione) il consiglio di lettura è “La casa della laguna” della scrittrice portoricana Rosario Ferré.

Ritirata nella splendida casa della laguna, Isabel Monfort decide di mettere per iscritto le memorie della sua famiglia e quelle della famiglia del marito QuintÍn Mendizábal, tracciando così anche la storia complessa e affascinante della loro terra, Puerto Rico. Però, proprio nel bel mezzo di questo personale viaggio nel passato, QuintÍn trova casualmente il manoscritto di Isabel e reclama il diritto di dare la propria versione dei fatti.

Destinazione a meno di qualche chilometro. Intanto siamo in…

URUGUAY: Il genocidio dei Charrúa e lo scrittore attivista Eduardo Galeano

Quello che consigliamo approdati alla letteratura uruguaiana è recuperare la storia del genocidio dei Charrúa e tutta la produzione edita in Italia che riuscite a recuperare di Eduardo Galeano.

In particolare vi consigliamo il recente “Le vene aperte dell’America Latina” dello scrittore forse tra i più interessanti della letteratura latinoamericana contemporanea. 

L’America Latina è la regione dalle vene aperte. Dalla sua scoperta ai giorni nostri ogni risorsa naturale e umana è stata depredata e sfruttata, trasformandosi in capitale europeo e, più tardi, statunitense. Metalli preziosi, rame e ferro, petrolio, caffè, frutta, caucciù e forza lavoro sono confluiti all’interno di un sistema capitalistico che ha condannato alla sudditanza e all’instabilità politica un intero continente. Intessendo elementi di analisi socio-economica con un racconto dai toni favoleggianti, Eduardo Galeano ricostruisce in questo saggio cinque secoli di storia di quella parte del Nuovo Mondo relegata tristemente al ruolo di America di serie B. Con un saggio di Andrea Staid.

Pochi minuti alla metà. Nel frattempo siamo in…

VENEZUELA: “Pobre Negro” di Ròmulo Gallegos

Ròmulo Gallegos è senza dubbio uno dei massimi esponenti della cultura e della letteratura dell’America Latina, ed è davvero impressionante il successo che i suoi capolavori, come Donna Barbara (1929), hanno riscosso nel continente sudamericano, negli Stati Uniti ed in alcuni paesi europei. Ma, curiosamente, non in Italia.

Edito Oligo Editore in Italia il romanzo “Pobre Negro” è senza ombra di dubbio un recupero imprescindibile se si vuole scoprire di più della letteratura venezuelana ed ancor di più esplorare la letteratura latinoamericana.

La scena è dominata dai temi dell’abolizione della schiavitù e della Guerra Federale, del rapporto tra aristocrazia bianca e “negros”, alla luce del desiderio di riscatto ed uguaglianza insiti in quella stagione storica; tutto questo attraverso l’intrecciarsi delle vite parallele di Pedro Miguel, figlio occasionale di un “incontro incantato” tra una giovanissima patrizia ed uno schiavo nero, e Cecilio, suo cugino germano. I due incarnano le figure contrapposte del rivoluzionario e del riformatore, mentre sullo sfondo appare tutto il travaglio della nascita di una Nazione.

Il navigatore segna meta raggiunta: esplorazione nella letteratura latinoamericana conclusa! Se il percorso è stato piacevole non vi resta che recuperare i titoli o gli autori/ici consigliati.

A prossimo viaggio letterario!

SEGNALIAMO FONTE DI APPROFONDIMENTO: qui

situazione cubana: letteratura e censura