di Andrea D’Isanto
“LIGHTYEAR” è la nuova avventura sci-fi che racconta le origini del coraggioso Space Ranger, Buzz. Dal 15 giugno al cinema
Dopo un primo weekend un po’ fiacco, “Lightyear – la vera storia di Buzz” inizia a fare parlare di sé ma non nel modo in cui meriterebbe. La storia, che rappresenta il film che Andy andò a vedere al cinema nel 1995 e che lo fece legare al personaggio dello Space Ranger, è un fantastico e moderno racconto di fantascienza che nulla ha da invidiare a capolavori del genere, come Interstellar.
Fin dai primi istanti, il film di Angus MacLane – regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016 – affonda in maniera salda e fedele le proprie radici nell’immaginario di Toy Story, mostrandoci sia un mondo nuovo e diverso in cui vediamo muoversi il personaggio di Buzz, sia citando – in maniera minuziosa e dettagliata – movimenti e dialoghi che qualsiasi fan di questo personaggio spaziale riconoscerà all’istante.
Nonostante condivida il carattere e la personalità del Buzz che tutti conoscono della saga di Toy Story, quello di Maclane non è il giocattolo di Andy, ma il personaggio adulto e maturo che ha ispirato la linea di giocattoli dell’eroe spaziale, motivo per cui, in tutto il mondo, il doppiatore di Buzz è stato cambiato scegliendo doppiatori con un timbro simile, ma dalla voce più giovane che rispecchiasse l’età del personaggio. Infatti, la voce originale di Buzz è l’amato attore Marvel Chris Evans, mentre per la voce italiana è Alberto Boubakar Malanchino, attore italiano conosciuto per il suo ruolo nella fiction di Rai 1 Doc – Nelle tue mani.
Dopo Soul, Luca e Red, la Pixar torna dopo due anni al cinema con un storia d’azione e d’avventura come non se ne vedevano da un po’. E anche se sicuramente meno “intima” e “personale” rispetto alle pellicole sopracitate, “Lightyear – la vera storia di Buzz” resta un film commovente che lancia un semplice ed importante messaggio: aver bisogno di chiedere aiuto non rende nessuno una persona debole. Buzz è sempre pronto a ostentare la sua sicurezza e la sua forza d’animo, ma nonostante ciò vediamo che nel film non riesce mai a raggiungere da solo il suo obiettivo, solamente con l’aiuto inaspettato da parte di chi mai, avrebbe pensato, potesse essere all’altezza di un compito da Space Ranger, Buzz completa la sua missione facendo gioco di squadra, capendo che affidarsi agli altri non è un segno di debolezza.
Tutto ciò rende Buzz un film godibilissimo non solo per i fan di Toy Story, ma anche per i bambini che non l’hanno mai visto, o per gli amanti dei film di fantascienza, che ritroveranno in questo film la perfetta congiunzione tra una fantascienza classica fatta di Robot, Pianeti inesplorati e Intelligenze Artificiali, e una contemporanea fatta di Viaggi Temporali, Paradossi e incredibili effetti speciali.
“Lightyear – la vera storia di Buzz”, non è assolutamente Toy Story, è tutt’altra cosa ma sempre ugualmente bella.