Museo Nitsch- Fondazione Morra. Il museo napoletano dedicato alla produzione del da poco scomparso Hermann Nitsch.
Morto il 18 aprile di quest’anno ripercorriamo la storia del padre dell’Azionismo viennese Hermann Nitsch esplorando il museo napoletano a lui dedicato.
L’artista, tra i più controversi nel panorama artistico contemporaneo, ci ha lasciato quest’anno. Fortemente criticato per l’utilizzo di sangue animale nelle sue opere (e non solo), siamo andati a visitare il Museo Nitsch di Napoli per analizzarne la produzione artistica.
Hermann Nitsch ed il suo rapporto con la città di Napoli
Morto all’età di 83 anni, Hermann Nitsch è stato l’artista forse più controverso del secondo Novecento europeo. Nato a Vienna nel 1938, tutta la sua produzione artistica è mirata alla “liberazione” (corpo e spirito) dalle imposizioni della società borghese. Tutti i suoi atti performanti erano infatti finalizzati ad una purificazione attraverso dei veri e propri rituali. Facente parte del gruppo dell’Azionismo Viennese (l’apice di maggior e più cruenta espressione della Body Art europea), Hermann Nitsch ha avuto un profondissimo legame con la città di Napoli.
Attualmente in mostra, in concomitanza della Biennale di Venezia 2022, presso le Oficine 800 in Giudecca, ” Hermann Nitsch: 20th painting action” .
Curata da Zuecca Projects, la mostra presenta per la prima volta integralmente in Italia “20. malaktion”.
“20. malaktion” rappresenta una importantissima raccolta di action painting realizzata da Hermann Nitsch al Wiener Secession nel 1987. La raccolta comprende ben 52 opere e tra esse vi è anche il dipinto più grande che l’artista abbia mai realizzato durante la sua carriera. Una opportunità imperdibile che permette di “avvicinarsi” all’artista e la sua produzione fortemente “respingente” e da moltissimi critici dell’arte e pubblico reputata controversa.
Tornando al passato e non focalizzandosi sulla sua scuola di formazione e gli allievi che Nitsch aveva radunato attorno a sé, fondamentale fu per la città di Napoli l’incontro di quest’ultimo con Giuseppe Morra.
Sarà infatti l’incontro e poi l’amicizia con Morra che condurranno il Maestro a considerare Napoli come una seconda casa. Inoltre, diventando Morra il mecenate di Nitsch fin dai primissimi esordi degli anni Settata, permette oggi di vedere realizzato concretamente un Museo a lui dedicato: Il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch.
Noi di Fenice ci siamo stati e abbiamo potuto godere della visita guidata dei tirocinanti della Fondazione che con passione ed animosità ci hanno illustrato la storia del progetto e alcune tra le opere più suggestive del Maestro allestite attualmente nelle sale espositive.
Storia del museo: Fondazione Morra
Situato in una ex fabbrica edificata nel 1892 per la produzione di energia elettrica per il Teatro Bellini di Napoli, Il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, è concepito come spazio di documentazione e approfondimento delle tematiche filosofiche, poetiche e visive sviluppate dal grande artista austriaco Hermann Nitsch.
“Un luogo dove le opere (relitti) delle azioni dell’Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri) riprendono consistenza attraverso un percorso aperto alle sperimentazioni sinestetiche”
Il 1957 è una data fondamentale per Nitsch che inizia a scrivere la grammatica dell’Orgien Mysterien Theater, una forma complessa di opera d’arte totale/gesamtkunstwerk incentrata sull’ESSERE e sulla sensuale esperienza di eventi reali (aktion) percepiti attraverso tutti i sensi, possibilmente in sinergia.
A realizzare il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, nel cuore del vivace quartiere Pontecorvo, è Giuseppe Morra, amico del Maestro e mecenate della sua opera. Il Museo è infatti gestito dalla Fondazione Morra che ne cura il progetto e porta avanti una serie di iniziative sul territorio al fine di promuovere l’opera dell’artista viennese da poco scomparso.
Per tale occasione in particolare gli spazi del Museo saranno straordinariamente aperti anche di domenica per tutto il periodo di maggio 2022, accogliendo così visitatori da tutto il mondo ma soprattutto partenopei curiosi e affascinati dall’opera del maestro.
Esperienza del visitatore
Visitare gli spazi del museo è una esperienza totalizzante. Questo poiché le opere presenti “impongono” quasi un risveglio dei sensi sopiti che dialogano tra loro mentre si percorrono i due piani che compongono l’edificio, suddivisi in sale allestite in maniera suggestiva.
Olfatto, che si attiva percependo i vari materiali organici (sangue di pesce, ecc.), il gusto che si attiva alla vista delle zollette di zucchero, al percorso quasi tattile che scaturisce dal voler, appunto “entrare in contatto” con gli strumenti utilizzati dall’artista per intervenire a posteriori su alcune delle opere (garze, ecc.), fanno sì che si crei un dialogo straordinariamente diretto tra visitatore ed opere.
Questa esperienza è poi innescata sicuramente dalla suggestione di trovarsi di fronte ad un dialogo tra le opere e la città (il mare in lontananza ed uno scorcio magico su Napoli) che fa sentire il fruitore quasi all’interno di una unica grande azione performante “liberatoria”, appunto.
Non è semplice descrivere lo stato d’animo con cui si esce dal Museo ringraziando gli addetti, una cosa però è senza dubbio chiara e cioè che usciti dal Museo Hermann Nitsch di Napoli non si sarà più semplici e meri fruitori d’arte.
Per approfondire: Intervista all’artista