Vietnam: cosa leggere edito in Italia per addentrarsi nella cultura vietnamita!
Vietnam: terra complessa, tragicamente conosciuta per la Guerra del Vietnam o meta di viaggio per tantissime persone attratte dalle meraviglie naturalistiche che offre, il Vietnam è in realtà uno scrigno di etnie, culture, tradizioni, film e letteratura tutte da scoprire.
Partiamo, dunque, “a bomba” consigliandovi un po’ di letture sud-est asiatiche.
PRENDI SPUNTO DALLA NOSTRA SELEZIONE: Vietnam mon amour!
Per gli amanti delle saghe familiari, che cercano continuamente nuove sfide e nuove avventure in terre sconosciute, il romanzo consigliato è sicuramente “Quando le montagne cantano” di Phan Que Mai Nguyen.
Edito Nord editore, questo romanzo è quanto di più vicino ad operazioni editoriali quali: Pachinko oppure Figlie del mare, ossia tutti quei romanzi arrivati in Italia grazie alla curiosità ed il passa parola dei lettori da tutto il mondo.
Ma perché leggerlo e chi è l’autrice?
Scritto da Nguyễn Phan Quế Mai, il libro “Quando le montagne cantano” è diventato bestseller internazionale ed ha reso l’autrice una delle 20 donne più influenti in Vietnam nel 2021. Il romanzo segue le vicende di “una famiglia che si dipana lungo tutto il Novecento, in un Paese diviso e segnato da carestie, guerre e rivoluzioni. Tre generazioni di donne forti, che affrontano la vita con coraggio e determinazione”.
Già poetessa con alle spalle moltissime pubblicazioni, Nguyễn Phan Quế Mai esordisce nella narrativa proprio con “Quando le montagne cantano”. Un successo senza precedenti che ha portato quest’ultima su sponde più congeniali a veicolare alcuni messaggi e vicende storiche del Paese. Il suo secondo romanzo in inglese, Dust Child, uscirà nel marzo 2023. Viste le positive vendite anche in Italia, si potrà sperare quindi che vi sarà una traduzione anche di questo lavoro dell’autrice.
Altro libro consigliatissimo è Riva di Kim Thúy edito in Italia per Nottetempo editore.
Adatto per chi è amante di racconti questo libro, piccolo ma intenso, racconta le vicende di una giovanissima Nguyễn An Tịnh che si ritrova sul fondo di una barca impregnata di cattivi odori e olio da motore, diretta con altri duecento vietnamiti in un campo profughi in Malesia.
Una traversata infernale in cui tutti sognano il paradiso di una “riva” e di una nuova storia, dopo quella sconvolgente della Guerra del Vietnam e dei campi di rieducazione comunisti. Quando approderà con la sua famiglia in Canada, la bambina cercherà di “guardare lontano, lontano in avanti”; ma non perderà le tracce del passato, “frammenti, cicatrici e barlumi” narrativi che tentano di riannodare i fili di una storia divisa in due, in una continua oscillazione temporale, con una lingua liquida e acquatica che ricorda i fiumi del suo paese e il mare che la narratrice ha attraversato.
Una romanzo che ripercorre in qualche modo anche la personale esperienza dell’autrice (nata a Saigon nel 1968) costretta ad abbondonare il Vietnam all’età di 10 anni insieme alla sua famiglia e ad altri boat people.
Rifugiata politica in Canada, dopo la laurea ed una breve esperienza come interprete ed avvocato, “alla Murakami” inizia a gestire un ristorante ed a occuparsi di critica gastronomica. Come per “Quando le montagne cantano” anche questo è un romanzo d’esordio sfolgorante che proietta l’autrice definitivamente nel mondo della scrittura e dell’editoria a cui oggi si dedica a tempo pieno.
In Italia grazie al superbo lavoro di traduzione della casa editrice Nottetempo vi è la possibilità di recuperare altri romanzi dell’autrice tra cui “Nidi di rondine” ed “Il mio Vietnam”.
Folgorante è poi sicuramente il romanzo, sicuramente molto più chiacchierato e conosciuto, “I rifugiati” di Thanh Nguyen Viet.
Edito Neri Pozza questo è un romanzo da non lasciarsi scappare per chi è già amante della letteratura vietnamita.
Scritto dal vietnamita naturalizzato statunitense Viet Thanh Nguyen, il romanzo “I rifugiati” arriva dopo la vittoria del Pulitzer nel 2016 con “Il simpatizzante”.
In questa raccolta infatti, l’autore non fa che confermare il già dirompente stile di scrittura nonché i temi affrontati, e qui ampliati e rimescolati in chiave moderna, de “Il simpatizzante”.
Viet Thanh Nguyen dà voce dunque “alle vite di tutte quelle persone divise tra due mondi, la patria adottiva e il paese di nascita. Da un giovane rifugiato vietnamita che subisce un profondo shock culturale quando si trasferisce a vivere con due gay a San Francisco, a una donna il cui marito è affetto da demenza e inizia a confonderla con la sua ex amante, e ancora una ragazza che vive a Ho Chi Minh, città in cui la sorellastra torna dall’America: storie di vite che diventano una testimonianza sentita sulle difficoltà dell’immigrazione”.
Si domandò allora cosa sapesse lei dell’amore, sempre ammesso che sapesse qualcosa. Non molto, forse, ma quanto bastava per essere certa di una cosa: ciò che avrebbe fatto per lui di lì a pochi istanti lo avrebbe ripetuto il giorno dopo, e quello dopo ancora. Avrebbe letto ad alta voce, dall’inizio. Avrebbe letto regolando il ritmo del respiro, fino alla fine. Avrebbe letto come se ogni lettera pesasse: pagina dopo pagina, parola dopo parola» «Le storie sono cose che fabbrichiamo: nient’altro. Le cerchiamo in un mondo che non è il nostro e poi le lasciamo qui perché qualcuno le trovi, come altrettanti indumenti abbandonati dai fantasmi
Infine, per gli amanti della mitologia e del folklore noi bookstoppisti consigliamo di recuperare “Vietnam. Miti e racconti” di Alessandra Chiricosta e Maurizio Gatti edito ObarraO editore.
Questo libro descrive alla perfezione quanto di ricco possegga la cultura vietnamita in fatto di patrimonio tradizionale suddiviso in: miti, leggende e racconti orali tramandati di generazione in generazione Viet e finalmente approdati anche in Italia.
Ecco dunque come “La trasmissione orale è stata il veicolo attraverso il quale le generazioni hanno appreso l’origine, la storia, la cultura del proprio Paese, assimilato i principi etici, sociali, politici, costruendo quell’identità collettiva che ha guidato le sorti della nazione. Ai favolosi racconti sulla fondazione del Regno dei Viet si affiancano quelli sulla formazione dei paesaggi naturali e sugli accadimenti storici, sulle eroine e sugli eroi, ma anche sulla preparazione e sul simbolismo dei cibi tradizionali. La selezione, tratta da diverse tipologie di fonti, mostra come narrazione storica e narrazione leggendaria si siano stratificate senza contrapposizioni, e svela le basi di una civiltà ricca, multiforme, multietnica il cui tratto fondamentale è la capacità di includere gli stimoli provenienti da altre culture nel tessuto organico della propria e conciliare gli elementi di dissonanza”.
E voi? Pronti a partire con noi per il Vietnam?