di Nunzia La Montagna
Zerocalcare ed il suo “Dimentica il mio nome”. Un commento sulla lettura di questa Graphic Novel.
Continua l’avventura di scoperta riguardo la produzione letteraria di Zerocalcare da parte dei “nuovi fan”.
Un nuovo seguito che si aggiunge, grazie al successo della serie “Strappare lungo i bordi”, alla schiera di appassionati dello scrittore/illustratore Zerocalcare.
Dimentica il mio nome è una graphic novel scritta dall’autore che appunto sta spopolando in queste ultime settimane: Zerocalcare.
Quest’ultimo è sicuramente conosciuto per la serie tv Netflix Strappare lungo i bordi; eppure, i suoi libri sono perle che andrebbero lette almeno una volta nella vita.
In Dimentica il mio nome abbiamo una componente giallo-poliziesca che rende il tutto ancora più interessante: la nonna di Zero muore e, quando l’amico Secco gli fa domande riguardo la sua famiglia, l’autore/personaggio non sa esattamente cosa rispondere perché ci sono vari buchi nella storia.
Cose che non conosce dei suoi antenati o, più semplicemente, dei parenti a lui prossimi (come sua zia).
Inizia, così, una mini-avventura in cui il nostro Zero dovrà fare i conti con il passato e scoprirà verità che mai avrebbe immaginato prima.
L’autore è in grado di trattare temi delicati in una maniera così semplice, immediata, che mira ad arrivare a chiunque.
Il motivo per cui Zerocalcare ha avuto tutto il successo (meritato) è che il suo è un modo genuino e pratico di affrontare i drammi della vita che, bene o male, colpiscono chiunque.
I disegni mostrano visivamente ciò che potrebbe succedere nella mente di molte, moltissime persone.
Poi c’è quella componente ironica che dà quello sprint in più perché la gente oggigiorno ha bisogno di leggerezza, di guardare o leggere qualcosa che possa portarli via dal mondo, anche se solo per qualche ora.
Un altro aspetto importante di questo libro da considerare sono gli affetti familiari: il legame di Zero con la nonna rievoca quel sentimento universale che accomuna tutti i nipoti nei confronti dei nonni e quindi il lettore si sente, sin dalle prime pagine, in sintonia con la vicenda e assume un atteggiamento empatico verso il personaggio che sta affrontando una fase della vita comune alla maggior parte del target.
Ancora una volta e ancora altre volte e per infinite volte la letteratura è in grado di unire le menti di un’innumerevole quantità di persone perché le vicende umane hanno un fattore in comune ma, soprattutto, perché i sentimenti sono universali e hanno bisogno soltanto di una sensibilità capace di trascriverli su carta.
In Zerocalcare noi abbiamo trovato una profondità bellissima, che vale la pena di scoprire.
Non vi sveliamo il nome della nonna di Zero, dovete essere voi a scoprirlo durante la lettura!